Il «Sentiero dei fiori» non è una passeggiata per tutti. A mettere in guardia gli escursionisti fai da te (senza entrare nel merito dell’incidente di ieri) è Valerio Zani, vicepresidente del Corpo Nazionale Soccorso Alpino.
«IL SENTIERO dei Fiori è un tracciato che negli ultimi tempi ha registrato un boom di persone che lo frequentano, ma non bisogna dimenticare che è una via ferrata d’alta quota, che si sviluppa attorno ai tremila metri e in un contesto ambientale peraltro abbastanza complicato e particolarmente difficile – spiega Valerio Zani -. Il nostro consiglio è quello di non sottovalutare un percorso che, se pur vero molto pubblicizzato anche grazie alle nuove passerelle che da poco sono state aperte al pubblico e che sono diventate in breve un’attrattiva turistica, rimane un sentiero riservato a persone esperte, che sappiano muoversi in contesti come questi e soprattutto con la giusta attrezzatura. Continuiamo anche a ripetere che sarebbe meglio percorrerlo con una guida alpina, un professionista abilitato ad accompagnare le persone anche su questi tragitti e in particolare capace di verificare se i clienti abbiano o meno le competenze e il minimo di attrezzature adatte per questa tipologia di escursione».
«Il Soccorso alpino invita chiaramente a frequentare la montagna – conclude Zani -, però invitiamo anche a viverla in maniera attenta e consapevole e a non sottovalutare mai gli itinerari e le difficoltà».
«IL SENTIERO dei Fiori è un tracciato che negli ultimi tempi ha registrato un boom di persone che lo frequentano, ma non bisogna dimenticare che è una via ferrata d’alta quota, che si sviluppa attorno ai tremila metri e in un contesto ambientale peraltro abbastanza complicato e particolarmente difficile – spiega Valerio Zani -. Il nostro consiglio è quello di non sottovalutare un percorso che, se pur vero molto pubblicizzato anche grazie alle nuove passerelle che da poco sono state aperte al pubblico e che sono diventate in breve un’attrattiva turistica, rimane un sentiero riservato a persone esperte, che sappiano muoversi in contesti come questi e soprattutto con la giusta attrezzatura. Continuiamo anche a ripetere che sarebbe meglio percorrerlo con una guida alpina, un professionista abilitato ad accompagnare le persone anche su questi tragitti e in particolare capace di verificare se i clienti abbiano o meno le competenze e il minimo di attrezzature adatte per questa tipologia di escursione».
«Il Soccorso alpino invita chiaramente a frequentare la montagna – conclude Zani -, però invitiamo anche a viverla in maniera attenta e consapevole e a non sottovalutare mai gli itinerari e le difficoltà».